domenica 31 marzo 2013

riparazione DNA e XRCC1

Che sia durante il processo di replicazione che durante il periodo della vita della cellula stessa, il DNA è sotto strettissimo controllo affinchè eventuali errori o danni. Infatti se durante la replicazione la Dna polimerasi I  con l'aiuto di sistemi proteici avviene con una velocità di lettura di  15 - 20 nucleotidi al secondo, durante il processo vitale della cellula ciò avviene intorno a 10 volte al secondo. Un modo per studiare le autoriparazioni del DNA è usando delle particelle ionizzanti, cioè tramire microfasci di bassissima intensità usati singolarmente, cioè lanciando fasci mirati a parti delle cellula
La particella ionizzante attraversando la cellula, o il nucleo rilascia energia in modo localizzato, e la cellula risponde con la produzione di una proteina, la XRCC1. Questa proteina può essere vista grazie al microscopio con tecnica a marcatura fluorescente. L'intensità che si vede regredesci alla diminuizione della produzione della proteina, dato che quest'ultima diminuisce in quantità man mano che la riparazione procede. Si è visto che la produzione di questa proteina avviene anche nelle cellule vicine a quella colpita dal fascio ionizzante, ma perchè avviene questo fenomeno?
Le cellule,  gli organismi si sono evoluti in ambiente in cui le radiazioni sono sempre presenti, ad un livello costante sì, ma sempre presente, ciò permette alle cellule di protegeersi, di autoripararsi, di riparare il DNA, impedendo così la distruzione dell'acido desossiribonucleico.
Però non dimentichiamoci che una percentuale di errore nella riparazione o nella non riparazione è sempre present; , ciò può portare a tre vie diverse. La prima se il danno e non influenza il funzionamento della proteina che verrà poi tradottta dalla sequenza del DNA preso in considerazione, questa rimane siilente, quindi non crea un danno reale al funzionamento della cellula stessa. La seconda  via può portare a cellule tumorali, quindi avviene un meccanismo di selezione. La terza può portare ad una modifica utile per la cellula quindi ad un vantaggio, e potenzialmente ad una maggiore biodiversità.

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